ART 66 CCII
I membri della stessa famiglia possono presentare un unico progetto di risoluzione della crisi da sovraindebitamento quando sono conviventi o quando il sovraindebitamento ha un’origine comune. Quando uno dei debitori non è un consumatore, al progetto unitario si applicano le disposizioni della sezione III del presente capo. Ai fini del comma 1, oltre al coniuge, si considerano membri della stessa famiglia i parenti entro il quarto grado e gli affini entro il secondo, nonché le parti dell’unione civile e i conviventi di fatto di cui alla legge 20 maggio 2016, n.76. 3. Le masse attive e passive rimangono distinte. Nel caso in cui siano presentate più richieste di risoluzione della crisi da sovraindebitamento riguardanti membri della stessa famiglia, il giudice adotta i necessari provvedimenti per assicurarne il coordinamento. La competenza appartiene al giudice adito per primo. La liquidazione del compenso dovuto all’organismo di composizione della crisi è ripartita tra i membri della famiglia in misura proporzionale all’entità dei debiti di ciascuno.
- Soggetti destinatari: La liquidazione controllata di tipo familiare è rivolta principalmente a quei soggetti che non sono imprese, ma famiglie o singoli imprenditori in difficoltà economica.
- Obiettivo: L’obiettivo di questa procedura è quello di gestire e liquidare il patrimonio in modo controllato, evitando l’insorgere di danni maggiori per il debitore e per i creditori. Si cerca, in sostanza, di massimizzare il valore delle attività in crisi per soddisfare i creditori in modo equo.
- Procedura:
- Richiesta: La liquidazione può essere attivata su istanza del debitore, che deve dimostrare la propria insolvenza.
- Nomina di un professionista: Viene nominato un liquidatore, un professionista che avrà il compito di gestire la liquidazione dei beni del debitore.
- Piano di liquidazione: Il liquidatore redige un piano di liquidazione che delinea come saranno gestiti i beni e come si prevede di soddisfare i creditori.
- Tutela del debitore: Questa procedura offre una maggiore protezione al debitore rispetto ad altre forme tradizionali di liquidazione, cercando di garantire che non vengano pregiudicati i diritti e i bisogni dei familiari coinvolti.
- Destinazione delle risorse: Le risorse ricavate dalla liquidazione dei beni saranno destinate a pagare i creditori secondo le norme del CCII. La suddivisione dei proventi avverrà secondo le classi di credito stabilite dalla legge.
In sintesi, la liquidazione controllata di tipo familiare rappresenta un’opzione utile per le famiglie e i piccoli imprenditori che si trovano in difficoltà finanziaria, consentendo una gestione organizzata e controllata della liquidazione dei loro beni. Questo strumento si integra nel sistema di norme introdotto dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, volto a incrementare la protezione dei soggetti in difficoltà economica e a facilitare il loro recupero.